Piano B
L’ultimo anno è stato estremamente difficile, per tutti. Sì, perché il mondo intero si è immobilizzato davanti a qualcosa di più grande di noi, che nessuno era pronto a gestire. Ci siamo ritrovati chiusi nelle nostre case, a volte completamente soli, limitati nei nostri bisogni personali e sociali, nei nostri diritti.

Abbiamo dovuto fronteggiare una paura di contagio amplificata dai mezzi di comunicazione, affrontare la malattia, per molti la perdita di persone care. Ma anche se qualcuno ha avuto la fortuna di non essere toccato da queste prove, ciò a cui nessuno di noi è riuscito a sfuggire è l’isolamento. I rapporti sociali sono ridotti al minimo e non avvengono più in maniera normale.
Il contatto con l’altro e l’esperienza della condivisione sono una parte fondamentale della vita umana, ma una loro limitazione così prolungata nel tempo a quali cambiamenti psicofisici e comportamentali porterà?

È una domanda che rimane aperta e, anche se, data l’emergenza sanitaria non ancora rientrata, se ne parla ancora poco, resta chiaro che non potremo sfuggire alle sue conseguenze. Per questo non si può restare immobili, ma bisogna re-agire al più presto.
adesso
Perché
la Musica
Fin dai tempi antichi, noi esseri umani abbiamo intuito l’effetto benefico della musica, in grado di curare il corpo e la mente. Spesso, invece, viene confinata in un regno remoto di piacere e di evasione, dimenticando il potere profondo che ha su di noi. La musica è come l'acqua, infinita e senza confini, in grado di arrivare ovunque, di oltrepassare le pareti e di toccare le persone nel profondo.

La musica è dotata di un potere unificatore, che nella distanza che ci è stata imposta per sopravvivere alla pandemia, può colmare i molti vuoti che ognuno di noi ha dovuto e deve affrontare ancora adesso.

Perché
nuove soluzioni
Non accontentandosi di aspettare la riapertura incerta e limitata dei teatri, Alexander Romanovsky ha deciso di agire, andando lui a trovare le persone nei luoghi in cui stanno. Da qui nasce l’idea e la volontà di realizzare questo progetto. Il grande pianista ha sentito il bisogno di offrire a tutti ciò che sa fare meglio, facendo arrivare la potenza della musica classica anche in situazioni sorprendenti con un riguardo speciale per le persone che hanno dovuto affrontare più difficolta degli altri nell’ultimo anno: negli ospedali, nelle comunità di accoglienza, nelle carceri. Di fronte alle sfide straordinarie, bisogna cercare soluzioni inaudite.
Perché